Polizza infortuni conducente: cosa copre e come funziona
- Luca Sermi
- 4 giorni fa
- Tempo di lettura: 4 min

La polizza infortuni conducente è una garanzia accessoria che risarcisce il guidatore dai danni fisici temporanei, permanenti o in caso di decesso a causa di un sinistro con colpa. Infatti, il guidatore che causa il sinistro è l'unico non coperto dalla polizza RC.
Sommario
Cos'è la polizza infortuni del conducente
Cosa copre?
In quali casi la Compagnia può fare rivalsa?
Come posso denunciare un sisnistro?
Quanto costa?
Quando posso disdire la polizza?
Si detrae la polizza infortuni del conducente?
Cosa copre la polizza infortuni conducente?
La polizza infortuni conducente risarcisce il guidatore del veicolo che causa il sinistro se, in seguito all'incidente, subisce danni fisici permanenti o temporanei e risarcisce i parenti in caso di decesso del guidatore.
In caso di incidente con colpa che causa danni fisici al guidatore, la compagnia assicuratrice garantisce un indennizzo all'assicurato pari al massimale sottoscritto in fase di stipula e al netto della franchigia in caso di danni permanenti.
Se invece l'assicurato presenta danni temporanei (come una frattura), la compagnia assicurativa garantisce una diaria e il rimborso delle spese mediche.
La franchigia, se presente, è solitamente intorno al 5% del massimale. Il massimale può arrivare fino a 200.000€.
In caso di decesso dell'assicurato, vengono risarciti i familiari. I risarcimenti vengono calcolati facendo riferimento a un'apposita tabella e alle tariffe stabilite all'interno del contratto assicurativo.
Oltre all'entità delle garanzie variano anche le tipologie di guida coperte dall'assicurazione. In ogni caso bisogna sempre tenere a mente che la polizza infortuni conducente tutela solo i guidatori che sono abilitati a condurre il mezzo. Molto spesso si adotta l'opzione della guida libera, che consente di garantire tutti i conducenti di qualunque età. Si tratta di una tutela decisamente più ampia rispetto a quella prevista dalla casistica guida esclusiva, che permette di coprire soltanto il guidatore designato del mezzo, a fronte di un prezzo della RC più alto.
In quali casi la compagnia assicurativa può fare scattare la rivalsa?
La compagnia assicurativa potrebbe rivalersi sul conducente se:
Il conducente guida sotto l'effetto di alcool o stupefacenti;
Il conducente non rispetta il tipo di guida scelto in fase di sottoscrizione della polizza;
Supera i limiti di età imposti dalla compagnia assicurativa;
Guida un veicolo non omologato o non adatto alla guida;
Nel caso in cui il sinistro sia stato causato di proposito per ottenere il risarcimento. In questo caso si parla di truffa.
Cosa succede se guido senza cintura di sicurezza?
Se la compagnia assicurativa riesce a dimostrare che il conducente guidava senza cinture di sicurezza potrebbe innalzare la franchigia e ridurre la somma liquidabile.
Il mancato uso della cintura di sicurezza è gestito in maniera differente dalle varie compagnie. Alcune infatti lo ritengono un valido motivo per esercitare il diritto di rivalsa.
Come posso denunciare un sinistro ed essere risarcito?
Quando si viene coinvolti in un sinistro con colpa che provoca danni fisici al conducente è necessario che l'infortunato presenti all'ufficio competente la documentazione relativa.
Tra i documenti che devono essere presentati si ricordano il referto attestante l'infortunio rilasciato dall'ospedale, una copia del documento di identità e del codice fiscale dell'infortunato, scontrini e ricevute riguardanti l'acquisto delle medicine e delle spese mediche sostenute. Spesso è necessario recarsi presso uno studio medico convenzionato con la compagnia per verificare l'esistenza effettiva dei danni.
Questa può essere inviata:
Caricando i dati del sinistro e la documentazione medica sull'app o sul sito della compagnia assicurativa;
Inviando i dati richiesti via mail alla compagnia assicurativa;
Inviando i dati via PEC;
Inviando i dati con raccomandata A/R;
Nel caso di una compagnia assicurativa tradizionale, consegnando il materiale relativo al sinistro alla filiale assicurativa più vicina.
Soltanto in questo modo la compagnia assicurativa può risarcire il conducente infortunato per le invalidità permanenti subite e procedere al rimborso delle spese sostenute per le cure mediche.
Quanto costa la polizza infortuni conducente
Nel 2025 la polizza infortuni del conducente in Italia ha un costo medio di 41.37€*.
Zona geografica | Prezzo medio 2023* | Prezzo medio 2024* | Prezzo medio 2025* |
Nord-Est | 37.38€ | 38.96€ | 39.67€ |
Nord-Ovest | 37.44€ | 39.30€ | 39.95€ |
Centro | 37.55€ | 38.66€ | 39.96€ |
Sud | 40.44€ | 42.72€ | 45.56€ |
Isole | 40.34€ | 41.70€ | 44.16€ |
Disdetta della polizza: la garanzia infortuni conducente prevede il tacito rinnovo?
No, la polizza infortuni conducente non prevede il tacito rinnovo. La polizza scade insieme alle altre garanzie sottoscritte insieme alla RC.
In caso di disdetta prima della scadenza occorre inviare una raccomandata A/R o una PEC alla propria compagnia assicuratrice comunicando la volontà di recedere dal contratto.
Detrazione polizza infortuni conducente
La polizza infortuni conducente è detraibile solo se prevede i rischi di morte e disabilità permanente. La polizza deve garantire un risarcimento per un'invalidità permanente non inferiore al 5% e la detrazione spetta unicamente per la quota di premio riferibile alla copertura del rischio di invalidità pari o superiore al 5%. Tale quota deve essere specificata dalla compagnia assicuratrice.
Si può avere una detrazione fiscale del 19% calcolata su un ammontare massimo di 530 euro, come specificato dall'Agenzia delle Entrate.
Per poter beneficiare della detrazione, la polizza deve essere stata pagata con un metodo di pagamento tracciabile, quindi non in contanti.
Per detrarre questa polizza, va inserito il premio pagato per questa garanzia nel rigo E8, utilizzando il codice 36.
Ricorda che questa è l'unica parte dell'assicurazione auto che è detraibilie. Non è possibile detrarre altri costi dell'assicurazione dall'apposito modello.
La detrazione spetta soltanto se il conducente indicato nel contratto è lo stesso indicato come l'intestatario della dichiarazione o un familiare a carico del soggetto dichiarante.








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